Immersioni Isola del Giglio: un patrimonio di bellezza e biodiversità
2 Aprile, 2019
In superficie l’Isola del Giglio vuol dire magnifiche spiagge, calette, paesaggi incontaminati, vegetazione ricca e selvaggia, percorsi per emozionanti escursioni e sentieri per passeggiate tra panorami mozzafiato. L’esperienza continua poi sotto il mare, nelle acque cristalline popolate da tante specie ittiche diverse (tonni, murene, crostacei, barracuda, lecce, ecc), tra grotte, pareti, cale, atolli, secche e insenature, l’ambiente ideale per gli appassionati di immersioni subacquee. Le praterie di gorgonie, spugne e posidonia sono colorate e rigogliose almeno quanto la macchia mediterranea che si alterna alla sabbia rossa, bianca e dorata.
Mappa immersioni Isola del Giglio
Sull’Isola del Giglio operano diversi Diving Center, alcuni del posto e altri con sede nell’area Toscana. Le varie scuole di immersione (con bombole d’ossigeno) offrono soluzioni per tutte le esigenze e i livelli di difficoltà, fornendo all’occorrenza attrezzatura e formazione necessaria per godersi le gite subacquee in totale sicurezza. L’intero perimetro isolano conta numerosi punti d’esplorazione di cui i più noti e visitati sono circa una ventina a cominciare da: Secca della Strega, Cala del Lazzaretto, Punta Subbielli, Punta Campana, Punta del Morto, Cala Monella, Secca del Serrone, Secca di Spartaco, Secca della Mela, ecc. Di seguito i punti più belli per le immersioni all’Isola del Giglio con i principali siti d’interesse (più in basso la mappa anche da scaricare):
Secca Zampa di Gatto.
Si trova nel versante sudorientale, tra Punta Corbaia e Punta Torricella, non lontano dalla bellissima Spiaggia delle Caldane. La dorsale principale si estende in lunghe diramazioni secondarie che percorrono parallelamente la costa. La secca è separata dalla costa da una sorta di vallata di sabbia, e la si raggiunge prendendo come punto di riferimento un piccolo scoglio affiorante dall’acqua. La profondità qui raggiunge i 27 metri, per poi continuare verso il mare aperto dove il fondale degrada raggiungendo i 50 metri. La zona è popolata da spugne, gorgonie, aragoste, scorfani e murene.
Cala dell’Allume.
Caratteristica per le sue due grotte profonde circa 10-12 metri. Nella più piccola è stata collocata una statua delle Vergine Maria, mentre l’altra, semiaperta, dona straordinari giochi di luce.
Secca dei Pignocchi.
Nella Baia del Campese, si sviluppa parallelamente al litorale scendendo ad una profondità massima di 40 metri dove vivono murene, gronghi e mustelle. A circa 20 metri si può ammirare una stupenda formazione corallina.
Punta delle Secche.
Estremo nord dell’isola, tra la Spiaggia del Campese e Punta del Fenaio. La formazione sabbiosa è visibile anche dalla superficie, scendendo verso il mare aperto in direzione ovest fino a 40 metri con distese di spugne, gorgonie e anemoni. Oltre a mustelle, gronghi e murene, è possibile incontrare esemplari di Alicia mirabilis e l’Octopus macropus, visibili però solo in immersione notturna.
Punta del Capel Rosso.
Sul lato meridionale dell’isola quest’area comprende due versanti, quello occidentale e quello orientale. Quest’ultimo in particolare ospita la più grande formazione arborescente di gorgonie di tutto il Giglio. Il punto di partenza è un’insenatura sotto il Faro del Capel Rosso dove il fondale tocca 15-20 metri. Verso il mare aperto la vita sottomarina comincia a pullulare di pesci, molluschi, alghe, ecc, fino ad arrivare ai 30 metri dove domina il rosso intenso di vere e proprie praterie di Paramuricea. Molto frequenti anche palamite, ricciole e pelagici.
Scoglio del Corvo.
Seguendo il versante ponente della roccia che dà il nome alla famosa Cala si arriva ad una parete granitica che si staglia verso il mare aperto e scende fino a 35 metri di profondità. Gli anfratti danno rifugio ad aragoste, murene e scorfani, mentre le gorgonie passano dal giallo al rosso, con frequenti passaggi di palamite, dentici, ricciole e pesci luna.
Secca della Croce.
Si parte da Giglio Porto in direzione nord, superando Punta Gabbianara e Punta della Campana. Una volta qui l’obiettivo è uno scoglio di grosse dimensioni, individuabile per la caratteristica incisione a forma di croce. Allontanandosi dalla costa, e tenendo lo scoglio alle spalle, dopo poche centinaia di metri il fondale arriva a circa 12 metri. Nel versante più rivolto al mare aperto la profondità arriva a 45-50 metri, con un alternarsi di pareti scoscese e dislivelli più dolci man mano che ci si procede in direzione dell’isola. In questo punto è possibile imbattersi in saraghi, corvine, dentici e ricciole.
Punta del Fenaio.
L’estremo settentrionale con sito di immersione al di sotto dell’omonimo Faro. È una delle zone più spettacolari, con pareti che scendono fino a 70 metri di profondità. La vita sottomarina è dominata da saraghi e addirittura barracuda, tra rosso e il giallo delle gorgonie, con anche fiabelline, stelle gorgone, spugne, ricci e anemoni.
Secca di Zannea.
A sud di Giglio Porto, caratteristica per la corrente moderata e con una profondità che va dai 10 ai 40 metri. La fauna marina tipica sono saraghi, corvine, cernie, pesci San Pietro e Pesci Luna.
Le Scole.
Situato a sud di Giglio Porto da cui dista alcune centinaia di metri, il sito delle Scole è composto da un gruppo di scogli “decorati” da numerose varietà di spugne e da pareti di gorgonie rosse. Il punto di riferimento per le immersioni è l’isolotto maggiore da cui si scende in direzione dello scoglio più piccolo fino a toccare una profondità di 40 metri, mentre a metà percorso è collocata la statua sommersa di una Madonna. Quest’area è stata purtroppo resa celebre dal tragedia della Costa Concordia che il 13 gennaio del 2012 naufragò qui dopo aver impattato il masso più piccolo, che si incastrò nello scafo della nave. La roccia è stata poi riposizionata con sopra una targa in memoria delle vittime del disastro
Scoglio di Pietrabona.
Si trova in corrispondenza dell’omonima Cala, con pareti che scendono ripide fino a raggiungere circa 50 metri di profondità. Qui il blu profondo è spezzato dal giallo delle gorgonie con cespugli di spirografi e tunicati, mentre tra pareti e insenature dimorano pesci stanziali, aragoste, esemplari di pesce luna, e pelagici.