Bici con pedalata assistita: il nuovo modo green di muoversi sull’Isola del Giglio

Chi frequenta l’Isola del Giglio sa bene che non è un’isola pianeggiante, anzi (!) è prevalentemente collinare. Proprio per questo, non è sempre comodo e facile girare a piedi o con la classica bicicletta (anzi, è praticamente impossibile!). In questo articolo vogliamo proporvi la soluzione: la bici a pedalata assistita, un piccolo aiuto elettrico, ma comunque ecologico.

Scopriamo insieme i percorsi da fare sull’Isola del Giglio in bici e come funziona la pedalata assistita:

Percorsi in bici sull’isola del Giglio

Con i suoi 21,1 km di estensione presenta, come abbiamo detto fin da subito, rilievi considerevoli. Si passa dal livello del mare ai 400 metri di Giglio Castello, dove la vista vi lascerà senza fiato. Proprio per via del territorio collinare la bici a pedalata assistita è super indicata per l’isola.

Di seguito alcune zone dell’isola consigliati e indicati per i bikers:

  • strada asfaltata che da Monticello arriva fino alla spiaggia dell’Arenella;
  • strada asfaltata Capel Rosso – Finocchio – Campese;
  • strada asfaltata Cannelle – Cala dello Smeraldo;
  • le Porte – Castellucci – Asfaltata Capel Rosso;
  • strada asfaltata da Giglio Castello a Giglio Campese.

Se, invece, volete dedicarvi ad un intero percorso in bici sull’isola del Giglio, che inizia e finisce al porto dell’isola, ecco a voi un tragitto perfetto per bici classiche e con pedalata assistita, consigliato da Giglio Info.

  • Giglio Porto: 0 km, 2 m s.l.m.
  • Bivio Campese: 4,1 km 264 m s.l.m.
  • Giglio Castello: 5,5 km, 371 m s.l.m.
  • Punta Capel Rosso: 11,3 km, 171 m s.l.m.
  • Bivio Campese: 18,1 km, 371 m s.l.m.
  • Giglio Campese: 22,7 km, 2 m s.l.m.
  • Giglio Porto: 31,1 km, 2 m s.l.m.

mappa percorso in bici isola del giglio

Dove noleggiare bici con pedalata assistita sull’isola del Giglio

Ora vediamo nel dettaglio come funziona la bici con pedalata assistita, cosa dice la normativa e quanto dura la batteria:

Pedalata assistita come funziona

Chiamate anche e-bike, le biciclette con motore elettrico possono essere suddivise in due grandi gruppi:

  • le biciclette a pedalata assistita, dette anche Pedelec;
  • le biciclette elettriche.

In cosa si differenziano queste due bici? La bicicletta a pedalata assistita è una bici alla cui pedalata si aggiunge l’azione di un motore. A motore spento funziona come una normale bicicletta. Possiamo definirlo un mezzo di trasporto ibrido, che sfrutta allo stesso tempo la forza motrice dei nostri muscoli e quella del motore elettrico. Ma attenzione, la velocità non può superare una certa potenza. L’aiuto del motore deve infatti limitarsi, per legge, ai 25 km/h: non può spingersi a velocità superiori, perché in tal caso per circolare con la bicicletta sarebbe necessario un patentino di guida.

La bicicletta elettrica, invece, è quella che funziona anche senza la spinta sui pedali. In questo caso il motore elettrico e l’eventuale pedalata del ciclista sono completamente indipendenti.

Componenti bici a pedalata assistita

Vediamo ora i componenti della bici a pedalata assistita per muoversi a bassissimo impatto ambientale:

Motore
Il motore della bici a pedalata assistita può essere collocato in diverse posizioni. Sia sul portapacchi posteriore, sia anteriore. Altre volte, il motore viene posizionato sul telaio della bici (come in foto).

Batteria
Ci sono svariati tipi di batterie in base ai componenti chimici delle stesse e alla loro capacità. In base alla batteria dipende il costo di tutta la bici con pedalata assistita.  Le batterie più affidabili e consigliate sono quelle agli ioni di litio da 10-15 Ah da 24 a 36 V. Con batterie di questa capacità (200-250 Wh o 0,72-0,9 MJ di energia immagazzinata) si possono percorrere a seconda del livello di assistenza,  del peso del veicolo e del ciclista e del tragitto, dai 40 a 180 km e oltre.

Sensore di pedalata
Il sensore di pedalata è importantissimo, deve comunicare alla centralina se stiamo effettivamente pedalando; solo in questo caso il motore si attiverà, secondo le normative europee. Esistono due tipi di sensori di pedalata:

  • sensori che rilevano la semplice rotazione dei pedali;
  • sensori che rilevano lo sforzo effettivamente impresso dal ciclista sui pedali.

Caricabatteria
Se non volete rischiare di pedalare troppo, magari dopo una giornata di mare a Giglio Campese, accertatevi che la batteria sia sempre carica.
A seconda del modello, le batterie possono essere rimosse dalla bici e ricaricate facilmente a casa. Per utilizzare l’energia dell’accumulatore, la maggior parte delle batterie deve essere attivata tramite un interruttore o un pulsante. A questo punto, un indicatore di carica dovrebbe accendersi sulla batteria o vicino all’interruttore di accensione.

Da cosa dipende la durata della batteria della bici pedalata assistita?

Da moltissimi fattori! Generalmente, la batteria di una bici elettrica ha una autonomia pari ad una fascia compresa tra i 40 e i 70 Km per ogni ciclo di carica.

Ecco i fattori che determinano la durata della batteria:

  • capacità di energia della batteria (300 o 500 Wh);
  • motore;
  • peso del ciclista;
  • livello di supporto scelto (es. Eco, Tour, Sport, Turbo);
  • vento (a favore o contrario);
  • terreno (asfalto o fuori strada);
  • frequenza e lunghezza delle salite;
  • tipo di bici;
  • postura;
  • pneumatici;
  • dispositivi connessi, come faretti o computer;
  • età e uso della batteria.

Cosa dice la Direttiva Europea

La direttiva europea 2002/24/CE (articolo 1, punto h) definisce la bicicletta a pedalata assistita come una bicicletta dotata di motore elettrico ausiliario e con le seguenti caratteristiche:

  • potenza nominale massima continua del motore elettrico: 0,25 kW;
  • alimentazione del motore progressivamente ridotta e quindi interrotta al raggiungimento dei 25 km/h;
  • alimentazione del motore interrotta prima dei 25 km/h se il ciclista smette di pedalare;

Ai veicoli che soddisfano questa direttiva non viene richiesta l’omologazione e sono considerati a tutti gli effetti come le biciclette tradizionali. Veicoli invece che non soddisfano contemporaneamente questi requisiti non possono essere considerati biciclette e devono essere quindi omologati e immatricolati. Questa direttiva è stata recepita in Italia con il decreto 31 gennaio 2003 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è pertanto in vigore.