Isola di Giannutri: cosa vedere e come arrivare

Giannutri, piccola isola dell’Arcipelago Toscano, è famosa per la sua peculiare forma, simile ad una falce lunare, rivolta ad oriente, non passò inosservata agli antichi romani che l’associarono a Diana, dea della caccia, della natura selvaggia, dell’arco e della luna crescente, elementi che spesso la caratterizzano iconograficamente.

A Giannutri il fascino della natura prende il sopravvento e ci regala una meravigliosa macchia mediterranea, immersa in un mare cristallino con dei fondali ricchi di biodiversità dove nuotano frequentemente delfini e balenottere, un vero e proprio paradiso per gli amanti della subacquea e dello snorkeling. Per preservare il suo peculiare ambiente naturale, l’isola è stata inclusa nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e vincolata da rigide norme che limitano, ma non ostacolano la fruizione turistica, creando un perfetto equilibrio tra accoglienza e tutela.

Isola di Giannutri, come arrivare?

Per raggiungere l’isola di Giannutri l’imbarco dei traghetti si trova a Porto Santo Stefano e potrete scegliere tra il collegamento di linea tradizionale della compagnia di navigazione Maregiglio, oppure potrete utilizzare i servizi taxi boat per Giannutri. In estate le corse vengono effettuate tutti i giorni, mentre durante le altre stagioni i collegamenti vengono ridotti. In ogni caso vi consigliamo di contattare il sito Maregiglio per informazioni, prenotazioni e costi.

Sull’Isola non è possibile traghettare auto o altri mezzi a fini turistici.

Isola di Giannutri, cosa vedere?

Le spiagge
La costa è quasi completamente rocciosa e frastagliata, le due uniche vere spiagge dell’Isola sono Cala Spalmatoio e Cala Maestra.

La villa romana di Giannutri: la Villa Domizia
Fu costruita tra la fine del I e la prima metà del II secolo d.C dalla famiglia imperiale dei Domizi Enobarbi di cui facevano parte Gneo Domizio e Agrippina, genitori dell’Imperatore Nerone. Dagli scavi effettuati sono venuti alla luce dei mosaici pavimentali a tessere bianche e nere. Il complesso comprendeva gli alloggi della famiglia imperiale, tra saloni, quartieri per gli schiavi e le terme. I resti occupano la zona centro-occidentale dell’isola, su una vasta area del litorale tra Punta Scaletta e Cala Maestra, con l’approdo principale. Mentre il secondo approdo era a Cala Spalmatoio, nella parte opposta dell’isola.

Il faro dell’Isola di Giannutri
il Faro è situato a Punta di Capel Rosso sul versante meridionale dell’isola, affacciato sul mare aperto e distante dalle aree abitate, fu costruito nel 1861, ma divenne attivo solo a partire dal 1883. Il Faro è costituto da una torre ottagonale dipinta a fasce bianche e rosse, accanto vi è l’ex abitazione dei custodi che ora giace in stato di abbandono, continua tutt’oggi a svolgere la sua funzione.

I fondali e i suoi relitti
Giannutri è bagnata da un mare meraviglioso e ricchissimo di pesci, un vero e proprio paradiso che tra suoi fondali nasconde due affascinanti relitti:

Il relitto Anna Bianca a Cala Ischiaiola
L’Anna Bianca era una piccola nave mercantile. Il 3 aprile del 1971, mentre stava trasportando un carico di polvere di pomice, fu sorpresa da una violenta tempesta che la mandò ad urtare contro gli scogli di Punta Pennello facendola calare a picco. Oggi il relitto si trova ad un centinaio di metri dalla costa a circa 40 metri di profondità. Immergendosi in apnea è possibile vederlo in tutte le sue parti.

Il relitto Nasim a Cala Maestra
Il Nasim era una nave mercantile che trasportava un carico d’automobili destinate al mercato africano. Secondo la cronaca dell’epoca, nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 1976, dopo aver lasciato il porto di Livorno, la nave speronò con la prua gli scogli di Punta Pennello e affondò. Oggi è possibile ad una profondità di circa 33 metri è possibile vedere una fila di automobili disposte su un fondale di sabbia bianca , il tutto dominato dalla sagoma del Nasim. Un’immersione veramente affascinante e suggestiva.